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Il 28 marzo 1954 l’artista danese Asger Jorn approda in Italia per entrare in contatto con artisti che stavano sperimentando arte nucleare. Gli amici Enrico Baj e Segio D’angelo gli consigliano di venire ad Albissola, in Liguria, in quanto il clima avrebbe potuto fargli bene per la sua salute precaria. Jorn arriva alla stazione di Milano centrale e ad attenderlo c’è il suo amico Baj. Ha con sé uno zaino, una tenda da campeggio e un violino. Appena sceso dalla carrozza si accorge di aver dimenticato quest’ultimo sul treno e così si affretta a raggiungere l’ufficio oggetti smarriti per denunciare il fatto. Fortunatamente il suo amato violino viene ritrovato e Jorn può partire alla volta di Albissola Marina dove inizierà il suo lavoro con la ceramica.

A testimoniare il suo contributo all’arte albisolese è rimasta la sua abitazione, divenuta oggi un museo, che acquistò nel 1957 dopo aver vissuto tre anni senza fissa abitazione per Albissola.

Oggi ti porto alla scoperta di Casa Jorn, che non è solo un’abitazione bensì l’unione tra arte e paesaggio, architettura e fantasia. In questo momento le visite sono sospese a causa del Covid -19. Ma non per questo devi rinunciare a vivere un’esperienza ricca di emozioni. Quindi mettiti comodo sul divano e assapora questo racconto e viaggia con la mente.

Curiosità sulla vita di Jorn

Asger Oluf Jorgensen nasce a Vejrum, in Danimarca, il 3 marzo 1914. Durante la sua adolescenza si avvicina alla pittura. Nel 1936, all’età di 22 anni, parte con la sua motocicletta per Parigi dove studia all’Accademia d’Arte di Fernand Lager. L’anno successivo decide di cambiare il suo nome in Asger Jorn. Durante la Seconda Guerra Mondiale sta in Danimarca e nel 1948 fonda il gruppo COBRA, un movimento artistico d’avanguardia europeo il cui nome lo si deve ai suoi fondatori. L’obiettivo era quello di eliminare dall’arte ogni forma di intellettualismo per ritornare ad un tocco infantile. Jorn si è sposato tre volte: con Kirsten, dalla quale ha avuto tre figli, con Matie e con Nanne con cui ha avuto l’ultimo figlio.

Jorn disse:

se il normale, il tradizionale e il magistrale equivalgono al bello allora il raro, il notevole e il singolare devono appartenere al brutto. Viva la bruttezza che crea la bellezza. Senza la bruttezza non esiste la bellezza ma soltanto l’ovvietà, l’indifferenza e la noia. Il non estetico non è il brutto ma è il noioso

Il suo arrivo ad Albissola

Nel 1954 si trasferisce con la moglie ad Albissola e solo in un secondo tempo lo raggiungono i suoi figli: Olga, Martha, Ole e Bodil. Siccome Jorn non aveva molto denaro trascorre i primi due anni da albisolese come un girovago. All’inizio pianta la sua tenda da campeggio sui prati, nel quartiere di Grana. Poi per un periodo abita nello studio di Lucio Fontana. Poi, in un secondo momento affitta un appartamento nel centro storico del paese. 

Appena arriva ad Albissola Marina organizza l’Incontro Internazionale della Ceramica. Nello stesso anno fonda il Movimento Internazionale per Bauhaus Immaginista, una continuazione del gruppo Cobra, e realizza all’interno della fabbrica Mazzotti le ceramiche ispirate al movimento.

Casa Jorn

Grazie al successo della sua pittura Jorn compra nel 1957 un’abitazione contadina e un terreno, sulla collina i Bruciati. La vasca, situata al centro della proprietà, testimonia l’uso contadino di quei terreni. Le acque piovane, passando in canali sotterranei, arrivano direttamente nella vasca e possono essere utilizzate per bagnare i campi.

In un primo momento acquista il lato est del terreno, che diventerà la sua casa, e in un secondo momento il lato ovest, che trasformerà nel suo studio. Il nome del quartiere lo si deve alla famiglia Bruciati la quale ha imposto il suo marchesato sulla zona fino al 1553. Nella collina sono nati i papi Sisto IV e Paolo Giulio II della famiglia dei Della Rovere. E da alcuni elementi architettonici pare che la proprietà acquistata dallo stesso Jorn appartenesse proprio ai Della Rovere.

La casa di Casa Jorn (1960) e il suo  studio(1950)
La casa di Jorn 1960 Lo studio di Jorn 1950

La proprietà in stato di abbandono da anni ha bisogno di essere ristrutturata. Della sua rimessa a nuovo se ne occupa il duo: Asjer Jorn e Umberto Gambetta, (conosciuto con il nome di Berto) un operaio albisolese. I due non si conoscono subito personalmente ma a farlo sono le rispettive mogli. Si incontrano in un negozio di verdure dove vanno spesso a comprare e dopo un po’ di tempo stringono amicizia. Nel frattempo, anche Umberto e Jorn si conoscono e tra le loro famiglie nasce una forte amicizia. Gambetta si occupa, quindi, dei lavori di ristrutturazione della casa portando dalla fabbrica in cui lavora i materiali necessari per la messa a nuovo degli edifici.

Invece, Jorn si occupa di ogni opera d’arte e decorazione da disporre all’interno e all’esterno dell’abitazione. Il suo intento è quello di realizzare un’architettura che unisca pittura, scultura e arti decorative per dar vita a un tutt’uno con le forme e i colori della natura. Nel giardino dispone sculture e rielevi per fondere le energie umane con quelle della natura e proteggere la casa. Di fatti, la maggior parte delle opere le posiziona agli angoli della casa o vicino alle finestre secondo il folclore nordico.

Oltre al suo lavoro l’artista danese ama la cucina ligure e i vini rossi. I suoi vini preferiti sono quelli piemontesi (Barolo, Dolcetto e Barbera) e i vini della valle d’Arroscia nell’imperiese (il cosiate e un Ormeasco).

Insieme a Umberto produce artigianalmente il vino e una volta imbottigliato appongono sopra le bottiglie l’etichetta “Cantina Jorn” creata dallo stesso artista in quattro colori: gialla, blu, bianca e verde. Trascorre molte serate in compagnia dei suoi amici a degustare il suo vino e suonare il violino. È lo stesso Giovanni Poggi a ricordare: ”ogni volta che si concludeva un lavoro importante Jorn invitava tutti a casa sua. Per la festa della Capra si cucinava una capra allo spiedo. Si mangiava, si beveva e si suonava in compagnia”.

Dopo la sua morte

Jorn muore il 1° maggio 1973, all’età di 59 anni, a causa di una malattia ai polmoni. Prima della sua morte lascia la sua proprietà al Comune di Albissola Marina ma con una clausola: la casa e il giardino sono ad uso gratuito di Umberto e della moglie Teresa fino alla loro morte. A partire dagli anni 2000 iniziano i lavori di restauro, a causa di un rapido declino. Il Comune di Albissola Marina voleva rendere visitabile casa Jorn.

Luca Bochicchio, ora direttore del Museo Diffuso di Albissola Marina disse:

il team che lavorò in quegli anni all’apertura di Casa Museo Jorn era composta da me e un collega che si occupava di turismo territoriale. Le prime idee che vennero in mente furono quelle di organizzare: visite guidate, notti al museo, degustazioni enogastronomiche, giornate di arte con i bambini. Tutto in linea con le abitudini di Jorn”. Nel 2014, anno del centenario dell’artista, la casa viene aperta al pubblico e diventa una delle sedi del Museo Diffuso di Albissola.

Casa Jorn oggi

Oggi l’associazione Amici di Casa Jorn organizza mostre, eventi, workshop. Specialmente in questo momento di chiusa forzata l’associazione svolge un’importante attività di comunicazione sul territorio e sui follower creando un senso di community unita dal nome di Jorn. Vai a seguire i canali Facebook e Instagram di Casa Museo Jorn e inizia questo viaggio.

https://www.facebook.com/casamuseojorn/

https://www.instagram.com/jornhousemuseum/channel/?hl=it

Metti in play il video e immaginati seduto nel giardino della villa, con la vista sul mare e il sole che ti accarezza la pelle, in una cornice artistica

Se il racconto ti ha incuriosito scarica il pdf e inizia la visita tra le stanze di Casa Jorn.

Finito questo viaggio ci sono altre mete che puoi raggiungere

https://www.liguriamoments.com/esperienze/arte-cultura-e-tradizioni/

#iorestoacasa, ma viaggio con #liguriamoments!

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