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Amo il mare, ma anche il pesce

Amo il mare profondamente, una passione che mi porta a interessarmi di tutte quelle attività che permettono di viverlo in modo coinvolgente, in profondità e con rispetto. Al contempo impazzisco per il pesce.

Non me ne volere se sei vegetariano, ma quando mi trovo di fronte a un piatto di acciughe, poco importa se marinate, fritte o ripiene, io mi emoziono come una bambina che spacchetta i regali la mattina di Natale.

Pesca sostenibile, una scelta da sostenere

Quello che faccio e che ti consiglio di fare se hai il mio stesso “vizio” è di andare ad acquistare il pescato di stagione a chilometro zero direttamente da pescatori e cooperative che praticano una pesca sostenibile. Oppure puoi andarlo a mangiare in locali che stanno attenti a questo tema quando acquistano le materie prime. Individuarli è facile, perché di solito lo dichiarano chiaramente e orgogliosamente sulla vetrina e/o sul menù.

Non è un vezzo, ricordiamoci infatti che i piccoli pescatori, vivendo dei frutti che il mare gli offre, non possono che trattare la natura e gli animali con rispetto, favorendo il rinnovo delle risorse ittiche e lavorando per uno sviluppo sostenibile.

Pescatore © Photo by Fredrik Öhlander on Unsplash

Vivi la tua esperienza di pesca

Se abiti in Liguria saprai che non è difficile trovare sui moli d’estate dei pescatori locali che vendono il frutto delle loro notti faticose e insonni o che cucinano direttamente sulla loro barca invitandoti a raggiungere la ciurma degli avventori. Ma se sei un turista o sei curioso puoi scegliere un altro modo per sostenere quest’attività tradizionale e il benessere del mare.

Come? Optando per l’ittiturismo o il pescaturismo, due facce connesse e spesso complementari del turismo enogastronomico, che permettono di entrare in contatto con le comunità di pescatori – e le loro cucine -, o di vivere l’esperienza unica di una battuta di pesca. Tu stesso potrai gettare le reti in mare e portare a casa un gustoso bottino.  

Boccadasse, sede di un’importante cooperativa di pescatori. © Domenico Farone da Pixabay

Conosci quel che mangi

Entrambe queste attività, fortunatamente in crescita, se da un lato offrono nuove opportunità di vivere il mare pienamente, dall’altro danno un impulso importante per la sopravvivenza di una tradizione che fa parte del DNA ligure: la pesca.

Se scegli questa esperienza sappi che oltre a poter provare l’emozione di essere un pescatore e apprezzare la bellezza della natura da molto molto vicino, imparerai a conoscere e rispettare quello che mangi, guidato dagli insegnamenti di pescatori professionisti

Rete da pesca stesa ad asciugare © agatafrancy da Pixabay

Dove si può fare pescaturismo?

Giusta domanda. Dopo aver effettuato una ricerca direi che sul sito La mia Liguria puoi trovare un’ottima selezione di pescherecci, ubicati in tutta la regione, che propongono uscite in barca con possibilità di apprezzare la cucina ittica e regionale direttamente a bordo. Le possibilità sono molte, così come sono diverse le tipologie di attività che puoi scegliere in base alla passione che ti anima.

Puoi decidere di imbarcarti di giorno o di notte, su piccoli gozzi o pescherecci veri e propri, di pescare e farti insegnare le tecniche oppure limitarti ad osservare i professionisti senza sporcarti troppo le mani, di dedicarti esclusivamente al lato gastronomico o di alternare alle reti lo snorkeling e l’esplorazione del territorio. Navigando sui siti potrai scegliere quello che più fa per te.

Le meraviglie dell’ittiturismo © Ittiturismo GE8317

Foody, una bella invenzione

Puoi trovare qualcosa di meno mainstream su Foody, una piattaforma che dà la possibilità di prenotare esperienze enogastronomiche con persone del posto in tutta Italia. Si tratta di una startup nata del 2017 da un’idea di due genovesi ed è molto in linea con il turismo esperienziale che piace a me. Tra gli host c’è anche Mario Migone, che ha deciso di mettere a frutto l’esperienza di pescatore trasmessagli dal nonno e fondare la Cooperativa Pescatori Boccadasse e l’Ittiturismo GE8317 per far avvicinare al mare e alla pesca le persone, con attività di didattica per insegnare alle nuove generazioni il rispetto e l’amore per il territorio.

Anche in questo caso chi pesca mangia, e bene. E anche in tempi di quarantena, perché i pescatori continuano a lavorare ed è possibile prenotare pesce freschissimo cucinato take away.

Mario Migone © Ittiturismo GE8317

Esperienza personalizzata

Se sei più intraprendente e desideri costruirti un’esperienza su misura puoi contattare direttamente le cooperative di pescatori professionisti, qui trovi l’elenco completo con i contatti .

Chiamando potrai ottenere informazioni su chi organizza le uscite in mare e progettare insieme a lui la tua giornata, o nottata, alla scoperta del mar Ligure e dei suoi tesori, dettagli alimentari inclusi.

La mia scelta

Prima di dirti quello che farei io, devo dire che non ho provato tutte le attività possibili e che il contesto e il modo in cui ho scoperto questo luogo, che si trova lungo il sentiero che porta da San Rocco di Camogli a Punta Chiappa, rendono il mio giudizio parziale.

Il giorno in cui ho trovato Castel Dragone Ittiturismo e Pescaturismo ero partita da San Rocco stoltamente senza cibo. Nella mia ricerca di una soluzione, sospesa tra speranza e disperazione, mentre il sole mi cuoceva il cervello e lo stomaco brontolava vuoto, vedo una casetta nel bosco con un giardino ombreggiato.

Ombrelloni e tavolini mi schiacciano l’occhiolino, insieme al lungo pannello raffigurante i vari pesci che si trovano nell’Area Marina Protetta di Portofino. Un menù. Il paradiso.

Il peschereccio Castel Dragone © Castel Dragone

Mentre mangio scopro la differenza tra ittiturismo, quello che sto facendo io con la mia forchetta, e pescaturismo, quello che stanno praticando alcuni ospiti in barca, a un centinaio di metri da me, la fonte del pescato a chilometro meno di zero che è nel piatto.

Godendomi questa magia scopro che qui il pescatore è giovane. Che molti pescatori sono giovani e sono eredi e traghettatori nel futuro di un’attività tradizionale che va rilanciata e sostenuta per garantire la qualità della materia prima e la salute del mare. Ecco, qui hanno trovato un buon modo.

Scorci liguri

Un’esperienza che insegna

Tutte le esperienze ci possono insegnare qualcosa. In questo caso però credo che conoscendo da vicino il mondo dei pescatori, facendoti raccontare i segreti, i ritmi e la fatica della pesca e praticandola tu stesso, potrai riflettere su quanto sia importante sapere che cosa stai mangiando.

Potrai capire meglio il valore di un’alimentazione che segue le stagioni e di scelte di consumo e di turismo sostenibili. Imparerai che sei – anche – quello che mangi, anche se forse, se sei qui, è perché lo sai già.

Hai un’esperienza da raccontarci? Mandacela e non perderti i nostri post iscrivendoti alla newsletter. Ogni venerdì sarai aggiornato con gli spunti della settimana.

#fase2 ancora non si può fare quel che si vuole, ma i pescatori hanno continuato a lavorare, quindi puoi iniziare almeno a mangiare bene con #liguriamoments

Il fritto misto take away di Ittiturismo GE8317 © Ittiturismo GE8317

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